Questo scriveva il padre del più famoso “Goethe”,
che fece un viaggio in Italia di circa otto mesi nel 1740, soggiornando brevemente anche in Liguria, a Genova e Sestri Levante, che raggiunse via mare, godendo di un paesaggio lussureggiante, mirti, lauro, e soprattutto aranci rigogliosi.
Il suo diario di viaggio è, nel suo genere, un’opera unica perché scritta in italiano, perché Johann Caspar fu uomo coltissimo, poliglotta con una “ Vorliebe für die italienische Sprache und für alles, was sich auf jenes Land bezieht “ , cioè una grande predilezione per l’Italia e tutto ciò che riguarda questo Paese.
Il manoscritto fu tradotto per la prima volta in tedesco dal germanista Arturo Farinelli nel 1933.