DOVE IL MARE INCONTRA IL CIELO…
Le Cinque Terre!
Chissà se Giacomo Bracelli, umanista e cancelliere della Repubblica di Genova, nella sua Descriptio Orae Ligusticae del 1448 si sarebbe mai immaginato che il nome Cinque Terre, citato qui per la prima volta, sarebbe diventato universalmente famoso, un Parco Nazionale e Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Quasi 7000 km di terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, costruiti e mantenuti dall’uomo, sospesi tra cielo e mare, ed in mezzo, come incastonati… i borghi.
Un consiglio: sia che decidiate di scoprirli a piedi, in battello o in treno, prendetevi tutto il tempo… senza fretta.
“ Indi sorgono sulla costiera cinque terre, quasi ad ugual distanza fra loro, che sono: Monterosso, Vulnezia, ora chiamata volgarmente Vernazza, Cornelia, Manarola e Rio Maggiore, non solo famose in Italia, ma anche presso i Francesi, e gl’Inglesi per l’eccellenza del loro vino. Cosa in vero che fa meraviglia vedere monti così erti e scoscesi, che perfino gli uccelli stentano a trasvolarli, pietrosi ed aridi e ricoperti di tralci così stecchiti ed esili da rassomigliare piuttosto a quelli dell’edera e della vite. Di qui vien fuori quel vino che approntiamo per le mense dei re”
Giacomo Bracelli Descriptio Orae Ligusticae 1448 Genova